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addominali, il retto dell'addome
Zona situata tra lo stomaco e i genitali, se particolarmente
"definita" presenta quel particolare estetico molto ricercato
che evidenzia ogni dettaglio muscolare. In diverse epoche e
civiltà, un addome asciutto fu visto come segno negativo,
dimostrava la povertà di un individuo. In un passato prossimo, dopo la prima
guerra mondiale, gli uomini non disdegnavano d'esibire un addome voluminoso
adornandolo con panciotti ricamati e gioielli, come testimonianza del benessere
economico che consentiva di poter consumare cibo a volontà. Negli ultimi decenni la
situazione è capovolta nelle società industrializzate ed il valore si è spostato sulla
qualità. Un ventre libero da accumuli adiposi, ricco di particolari e dettagli
muscolari è segno d'eleganza e raffinatezza, in entrambi i sessi.
LA VISIONE SCIENTIFICA e filogenetica dell'uomo, come prodotto dell'adattamento
all'ambiente,
spiega il nostro stadio evolutivo. I nostri antenati si
muovevano in quadrupedia, il bacino e il busto erano più inclinati anteriormente.
Quella che oggi rappresenta una parete fu un pavimento all'origine. Per questo
motivo, una zona contenente organi delicatissimi si presenta priva di difese ossee.
La ptosi addominale (pancia gonfia), tipica delle persone meno giovani che non
praticano attività motorie, è la conseguenza dell'indebolimento dei muscoli
addominali e obliqui, accentuata dalla scarsa stimolazione imposta dalla
verticalità. La verticalità esclude il lavoro dei muscoli addominali nella comune vita
di relazione, ma acquisisce la capacità di rotazione della colonna lungo il proprio
asse, impossibile per gli animali a quattro zampe.
Non è casuale che gla maggior parte di esercizi per gli addominali siano eseguiti nella stazione
orizzontale, posizione quadrupede inversa.
I DISTRETTI MUSCOLARI PIU' RAPPRESENTATIVI, CHE FORMANO LA
PARETE ADDOMINALE:
RETTI ADDOMINALI
OBLIQUI
TRASVERSO
QUADRATO DEI LOMBI
RETTO ADDOMINALE:
Il più evidente dei muscoli, situato anteriormente. E' costituito da un fascio lungo di
fibre muscolari tra la sinfisi pubica e l'apofisi dello sterno (dallo sterno al pube).
Alcune strie fibrose disposte orizzontalmente interrompono le fibre muscolari. Per
questo motivo gli addominali hanno la forma di "cubetti" di muscoli. Possono
essere pari e simmetrici o asimmetrici, questi particolari fanno parte del patrimonio
genetico, come ad esempio il colore dell'iride e la forma del naso. Questa
caratteristica non può assolutamente mutare con l'allenamento.
I due muscoli retti sono separati sulla linea mediana dalla linea alba. Anche in
questo caso lo spessore orizzontale della linea alba è determinato geneticamente.
Gli atleti con la linea alba piuttosto spessa che distanzia i due retti verticali sono
maggiormente predisposti all'ernia addominale. E’ sempre una bona regola
espirare durante la fase attiva del movimento, in particolar modo per soggetti
aventi la linea alba piuttosto spessa. Occorre evitare che la pressione endo-
muscolare prodotta dal carico d’allenamento si sommi con la pressione
addominale conseguente il trattenimento del respiro.
AZIONE E ALLENAMENTO:
Se il punto fisso (che non si muove) è il pube, abbassa le coste e flette il torace
sul bacino.
Se il punto fisso è la base del torace, solleva il bacino verso il torace.
L'articolazione è la lombo sacrale, la sua piena mobilità articolare condiziona la
stimolazione che ha come effetto il tono e quindi lo spessore dei muscoli
addominali.
Gli addominali non hanno alcun punto d'inserzione a livello del femore, per questo
motivo non sono sollecitati dai movimenti degli arti inferiori (slanci degli arti
inferiori alle parallele, a terra ecc.). Gli esercizi più interessanti hanno la
caratteristica di isolare i muscoli addominali, sono: crunch, crunch inverso,
elevazione delle spine iliache alle parallele, etc.
La definizione intesa come una riduzione sostanziale del manto lipidico sulla
regione addominale, tale da evidenziare i "quadranti" dei retti, dipende da una
alimentazione tale da consentire la “calma insulinica” e deficit calorico che stimola
la lipolisi.
Non esiste l'allenamento anaerobico per definire gli addominali. Eseguire un
numero enorme di serie e ripetizioni può stimolare la risposta adattativa dei
muscoli; questa metodica non ossida il grasso che li ricopre.
ADDOMINALI ALTI E ADDOMINALI BASSI:
I retti addominali sono muscoli mono articolari. Non è possibile stimolare
esclusivamente la parte alta o la parte bassa degli addominali. Abbiamo affermato
che l'articolazione di riferimento è la lombo sacrale. Questa articolazione è
composta da tante micro articolazioni la cui somma consente il passaggio da
antiversione a retroversione dell'anca. (il movimento dell'atto sessuale, per
intenderci). Di queste micro articolazioni (da S1 a L5, da L5 a L4 ....fino a T12),
alcune potrebbero non avere una fisiologica mobilità articolare; è il caso di quelle
persone che muovono l'anca indietro e in avanti con difficoltà. In questo caso le
micro articolazioni poco mobili condizioneranno il tratto addominale di riferimento;
(L3, L2 e L1, ad esempio la parte bassa dell'addome).
Questo è il motivo della differenza di spessore nei quadranti superiori ed inferiori
in alcuni atleti, opportunamente definiti per evidenziarla.
In questi casi, quando possibile, è auspicabile un allenamento di strectching ben
strutturato e programmato.
OBLIQUO ESTERNO
E' il più superficiale dei muscoli dell'addome. Ha origine dalle ultime otto coste e
s'inserisce sulla cresta iliaca, alcuni fasci s'immergono in una lamina fibrosa.
Azione: flette lateralmente il busto.
Dal punto di vista estetico, la definizione è sicuramente più apprezzata
dell'ipertrofia (aumento di volume muscolare).
Allenamento:
Sedute/i, un bastone dietro la testa che poggia sul trapezio superiore e impugnato
alle estremità, torsione del tronco con movimento corto, da lento a veloce, senza
perdere la precisione e coordinazione del movimento.
Alle parallele, flessione e rotazione del bacino.
L'obliquo interno è più profondo e presenta un maggiore spessore. Ha la funzione
dell'obliquo esterno ma dal lato opposto. La rotazione del busto in un senso è
opera dell'obliquo esterno di un lato e di quello interno del lato opposto.
Il tono muscolare dell'obliquo interno è fondamentale per il contenimento della
ptosi addominale (pancia gonfia).
Allenando l'obliquo esterno, è allenato anche quello interno e viceversa.
Il muscolo trasverso è il più interno dei muscoli addominali. Può essere
immaginato come un corsetto che contraendosi, assottiglia la cintura addominale,
ritraendo la linea alba. E' proprio il tono di questo distretto muscolare che
caratterizza l'addome piatto e non "gonfio", si oppone alla ptosi addominale.
Allenamento, stesso bastone, stessa torsione di cui sopra.
IL QUADRATO DEI LOMBI
Chiude posteriormente la cavità addominale, abbassa l'ultima costa e flette
lateralmente il bacino. La paralisi di un quadrato, porta l'insorgenza di una scoliosi
lombare.
Questi muscoli hanno una funzione, spesso sinergica, organizzatissima.
I retti addominali, rimangono fissi nella loro posizione nonostante la particolare
lunghezza, poiché "abbracciati" strettamente dagli altri muscoli della fascia
addominale. Questo forte abbraccio è fondamentale per presentare un addome
piatto e non "gonfio".
Non è raro osservare in atleti muscolosi e definiti la "pancia di addominali". Un
antiestetico gonfiore addominale "ptosi" anche se l’atleta presenta una definizione
eccellente. (per definizione s'intende la ridottissima percentuale lipidica, tale da
evidenziare ogni dettaglio della muscolatura).
Un tono troppo elevato dei retti, spesso consigliato per controbilanciare una
iperlordosi lombare o per rendere gli addominali "granitici", non è auspicabile per
entrambe le funzioni. Un ipertono dei retti porterebbe ad un irrigidimento della
gabbia toracica, un abbassamento delle coste, una difficoltà respiratoria e una
compressione delle vertebre lombari.
Il contenimento della ptosi, non è opera dei retti e neanche di un eventuale
ipertono degli stessi, ma degli obliqui e dei trasversi.
IMPORTANTE:
Non eseguite mai torsioni del tronco con bilancieri o bilancieri appesantiti.
Solo con un bastone! Per aumentare l'intensità dello stimolo, aumentate la
velocità di rotazione, sempre con movimento corto e veloce. L'inerzia prodotta dal
bilanciere nella rotazione, potrebbe indurre la colonna vertebrale ad una rotazione
che supera i gradi fisiologici. I danni sarebbero tragici e catastrofici.
La frattura di un corpo vertebrale potrebbe ledere i nervi efferenti dalla colonna
vertebrale, provocando danni all’organismo, da lievi, fino alla paralisi degli arti
inferiori.
ADDOMINALI CHE SI VEDONO:
Gli esercizi per l'addome migliorano il tono, proteggono da lombalgie, da ernie ma
su un pannicolo adiposo localizzato in quella zona non possono quasi nulla.
Una riduzione delle calorie ingerite ed assorbite attraverso l'alimentazione avrà
sicuramente maggiore successo.
L’attività fisica che favorisce il consumo dei grassi è quella che stimola il
metabolismo aerobico, lipidico (corsa lenta, camminata, ciclismo).
Dott. Cosimo Aruta
Psicologo, Psicoterapeuta, Analista Bioenergetico, Supervisore
Iscritto all'Ordine degli Psicologi della Lombardia con il n° 12147
Studio di psicologia, psicoterapia, consulenza di coppia, mediazione familiare a Milano
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- la respirazione corta è condizionata da difese caratteriali
per la sopravvivenza infantile
depressione, calo di energia - inchioda l'individuo,
tristezza, sconforto, disagio, malinconia, si impossessano di
lui
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e auto espressione, paura che i due elementi possano escludersi
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