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energia vitale, l'energia dei bambini

Nelle prime fasi della vita ogni bambino sperimenta la
differenza tra la propria spontaneità che espande l’energia
vitale del suo corpicino e le frustrazioni dell’ambiente che lo
vorrebbe conforme a regole, ideali dei genitori e miti
di famiglia. Quando la differenza si presenta eccessiva per le
capacità di sopportazione del fanciullo, egli è costretto ad
adattarsi restringendo così l’ampiezza dello spettro energetico
che evolve con il tempo. Come una piantina modifica la sua forma
per meglio orientare le foglie verso una fonte luminosa, così il
bambino plasma il suo corpo in modo da ottenere una forma adatta
al tipo di luce della sua famiglia. Il nostro
organismo funziona come un tutto. Ogni disturbo influenza
l’intera persona. Non può
esserci distinzione tra disagio mentale e disagio fisico o tra
dolore mentale e dolore
fisico. Se una persona soffre d’ansia, depressione, fobie o
disturbi compulsivi, il corpo è colpito quanto la mente. Un trauma fisico influisce sulla
psiche proprio come un
trauma psichico influisce sul corpo. Ogni trauma sconvolge i
movimenti pulsatili
fondamentali del corpo. Questi sono le espansioni e le
contrazioni complessive
dell’organismo e i movimenti longitudinali ondulatori che
influiscono su e giù lungo il
corpo. Per questo motivo esistono posture, blocchi energetici e
articolari che
testimoniano l’offesa e la sofferenza a suo tempo patita. Lowen divide le
strutture caratteriali in
cinque tipologie più una trasversale alle cinque, quella
narcisista.
Il bisogno originario del bambino è quello di essere considerato
e compreso, la sua
esistenza dipende dalle cure ricevute dai genitori ed egli farà
di tutto per non esserne
privato. A partire dalle primissime fasi della vita egli chiede
di poter disporre della
propria madre e rispecchiarsi in lei: se il bambino potrà
sperimentare la disponibilità,
l’attenzione, l’affettività, la sintonizzazione comunque egli
sia, crescerà costruendo
gradualmente un sano senso di sé, riconoscendosi nella
comprensione dei suoi bisogni
e delle sue modalità di espressione, psichiche e corporee. Un
sano sentimento del Sé
è la sicurezza incrollabile che i sentimenti e i desideri
provati appartengono al proprio
Sé. In questa accessibilità spontanea dei propri sentimenti e
desideri l’individuo trova
il proprio puntello e la propria autostima. Può vivere i propri
sentimenti: essere triste,
disperato, aver bisogno di aiuto, spaventarsi se è minacciato,
essere cattivo se gli
s’impedisce di soddisfare i suoi desideri, senza per questo aver
reso insicura la madre
introiettata. Non solo sa ciò che non vuole, ma sa e può
esprimere anche ciò che
vuole, senza doversi chiedere se per questo verrà amato o
odiato. Il rispetto
dell’intima vitalità permette l’integrazione sia dei sentimenti
di aggressività e
autonomia, sia di quelli più vergognosi come la rabbia e la
gelosia. (Patrizia Moselli, Il
guaritore ferito, Franco Angeli, Milano, 2008, cap. X° - pag.
151)
Ogni bambino nasce con una disponibilità di energia vitale
donatagli dalla natura,
come un vettore di forza pulsante orientato in avanti nel tunnel
del tempo.
Ad ogni
“stazione” di sviluppo, che rappresenta una fase di vita, può
incontrare ostacoli più o
meno gravi per la sua espansione e crescita e “perdere” una
parte di energia
lasciandola in quella “stazione”, per poi procedere con la sola
energia rimastagli. Se la
sua infanzia procede con sufficiente serenità, le fasi:
schizoide (0-6 mesi), orale (6
mesi - 2 anni), psicopatica (18 – 24 mesi), masochista (2 – 3
anni), rigida (3 – 6 anni),
fluiranno senza sottrarre troppa energia e il suo corpo sarà in
grado di respirare
profondamente, muoversi liberamente e sentire pienamente.
I movimenti di una persona emotivamente serena sono armoniosi e
pieni di grazia.
Purtroppo la serenità emotiva è molto rara nelle civiltà
occidentali e i nostri corpi
comunicano se stessi con il respiro, l’energia, l’equilibrio, le
posture e i gesti.
Alexander Lowen ci insegna a riconoscere le posizioni difensive
di un individuo in relazione al suo vissuto infantile; espresse
con la sua vitalità, la sua postura inconsapevole, le
caratteristiche della sua onda respiratoria, il suo equilibrio
nel corpo come nella vita. La psicoterapia bioenergetica ha una
funzione anche compensatoria, il percorso che ogni paziente
intraprende è orientato per il recupero della sua energia
donatagli dalla natura e espressa con la gioia, la spontaneità e
il piacere di vivere. Come scrive Tom Robbins, non è mai troppo tardi per farsi un’infanzia felice.
Dott. Cosimo Aruta
Psicologo, Psicoterapeuta, Analista Bioenergetico, Supervisore
Iscritto all'Ordine degli Psicologi della Lombardia con il n° 12147
Studio di psicologia, psicoterapia, consulenza di coppia, mediazione familiare a Milano
psicoterapia individuale - cura dell’ansia, della depressione, dello stress del disagio relazionale ed esistenziale psicoterapia di coppia
- meccanismi inconsci possono condizionare gioie, liti,
conflitti, tradimenti e incomprensioni familiari
psicoterapia di gruppo
- di analisi bioenergetica, la conduzione che si struttura anche attraverso il linguaggio del corpo
colloquio psicologico
- è un incontro tra uno psicologo e una persona che lo contatta a causa di un malessere
ansia e attacchi di panico
- la respirazione corta è condizionata da difese caratteriali
per la sopravvivenza infantile
depressione, calo di energia - inchioda l'individuo,
tristezza, sconforto, disagio, malinconia, si impossessano di
lui
problemi caratteriali, relazionali - bisogno di intimità
e auto espressione, paura che i due elementi possano escludersi
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