home>
psicologia
>
psicologia e fitness
> le inserzioni muscoari, effcienza fisica
Le inserzioni muscoari
LE INSERZIONI MUSCOLARI E LE AZIONI DEI MUSCOLI
GRANDE DORSALE (Latissimus Dorsi):
Inserzioni: origina dalle apofisi spinose delle sette ultime
vertebre dorsali, dalle cinque lombari, dalla cresta del sacro e
dalla parte posteriore della cresta iliaca. Le fibre convergono
verso il cavo ascellare, passando davanti al grande rotondo e
compiendo contemporaneamente un movimento di torsione (i fasci
inferiori diventano superiori e inversamente).Raggiunge l’omero
con un tendine appiattito sul labbro mediale della doccia
bicipitale.
Azione: è un potente adduttore dell’arto superiore
GRANDE ROTONDO (Teres Major):
Inserzioni: angolo inferiore della scapola e l’omero, in
prossimità della fossa sottospinosa e del margine ascellare –
tendine appiattito sull’omero, dietro il grande dorsale
Azione: è un muscolo adduttore e rotatore interno del braccio.
GRANDE DENTATO (Serratus Anterior):
Inserzioni: tre porzioni.
Una porzione superiore dall’angolo superiore della scapola –
prima e seconda costa.
Una porzione media, margine mediale della scapola – seconda,
terza e quarta costa.
Una porzione inferiore, angolo inferiore della scapola, formando
un grande ventaglio – quinta, sesta, settima, ottava e nona
costa.
Azione: attira la scapola in avanti, eleva le coste, è un
muscolo inspiratore e collabora nell’abduzione dell’arto
superiore da 110 a 150°.
BICIPITE BREVE (Bicipes Brachii, Caput Breve), il più laterale:
Inserzioni: apofisi coracoide – labbro esterno doccia
bicipitale, quindi, radio.
Azione: è un flessore dell’avambraccio sul braccio.
CORACO BRACHIALE (Coraco Brachialis):
Inserzioni: apofisi coracoide, parte interna del breve bicipite
– terzo superiore della faccia mediale della dialisi omerale
Azione: eleva il braccio e lo porta medialmente e in avanti
BRACHIALE ANTERIORE (Brachialis):
Inserzioni: dalla faccia anteriore dell'omero all'apofisi
coronoide dell'ulna.
Azione: è flessore dell'avambraccio sul braccio.
IL CAPO LUNGO DEL BICIPITE (biceps Brachii, Caput Longum):
Inserzioni: si fissa sul tubercolo sopraglenoideo della scapola,
il tendine percorre la doccia bicipitale e si fonde con le fibre
del capo breve sul tendine comune della tuberosità bicipitale
del radio.
Azione: flette l'avambraccio sul braccio ed abduce il braccio
frontalmente di 30°
IL CAPO BREVE DEL BICIPITE (Caput breve):
Inserzioni: si fissa sulla faccia laterale e l'apice
dell'apofisi coracoide, per mezzo di un tendine comune al coraco
brachiale e si fonde con le fibre del capo lungo sul tendine
comune della tuberosità bicipitale del radio.
Azione: è un flessore dell'avambraccio sul braccio ed un
supinatore dell'avambraccio da posizione prona.
SUCCLAVIO (Subclavius) muscolo profondo
Si inserisce in alto e lateralmente sulla faccia inferiore della
clavicola, in corrispondenza del suo terzo mediale, nella doccia
del succlavio – faccia superiore della prima cartilagine costale
Azione: è un abbassatore della clavicola e del moncone della
spalla.
PICCOLO PETTORALE (Pectoralis Minor) muscolo profondo
Si irradia a ventaglio dalla coracoide e raggiunge la terza,
quarta e quinta costa
Azione: abbassa il moncone della spalla.
GRANDE PETTORALE (Pectoralis Major) muscolo superficiale
Prende inserzioni medialmente: a) sui due terzi mediali del
margine inferiore della clavicola(pettorale alto, b) sulla
faccia anteriore del del manubrio sternale (sterno - pettorale
sterno-costo superiore - centrale), c) sulla faccia anteriore
del corpo dello sterno: terza, quarta, quinta e sesta
cartilagine costale; sulla parte ossea della settima costa e
sulla guaina del muscolo retto dell'addome (capo sterno-costo
inferiore - pettorale basso A partire da questa vasta zona di
inserzione mediale, le fibre muscolari convergono a ventaglio,
formando un corpo muscolare triangolare, verso il tendine
terminale comune. Quest'ultimo ha in sezione la forma di una U
maiuscola. Le fibre della parte clavicolare raggiungono la
branca anteriore della U. Quelle superiori, la parte inferiore
della U. Quelle mediane nella parte inferiore della U. Quelle
basse sulla branca posteriore della U, compiendo un movimento di
torsione, per modo che le fibre originate più in alto, terminano
più in basso. Il tendine raggiunge il primo terzo prossimale
dell'omero.
Azione: il gran pettorale è un potente adduttore del braccio ed
è anche rotatore interno.
SOPRASPINOSO (Supraspinatus) muscolo profondo
Origina dai 2/3 mediali della fossa sopraspinosa e termina sulla
faccia sulla faccetta antro-superiore del trochite. grossa
tuberosità dell'omero.
Azione: rotatore esterno del braccio, contribuisce, come
ausiliario del muscolo deltoide laterale, all'abduzione
dell'arto superiore fino a 90°.
SOTTOSPINOSO (Infraspinatus) muscolo profondo
Origina sui 3/4 mediali della fossa sottospinosa e raggiunge il
trochite, nella sua faccetta media.
Azione: abduttore e rotatore esterno del braccio, ha inoltre la
funzione di legamento attivo della spalla, impedendo spostamenti
posteriori della testa omerale.
PICCOLO ROTONDO (Teres minor)
E' il più corto dei muscoli della spalla. Origina su una
superficie ossea stretta della faccia posteriore della scapola.
Termina sulla faccia anteriore del trochite e sulla cresta che
discende verso il margine esterno dell'omero.
Azione: rotatore esterno del braccio. E' il muscolo che insieme
al sottospinoso, ruota esternamente l'omero.
GRANDE ROTONDO (Teres Major)
Muscolo piuttosto voluminoso, origina sulla faccia posteriore
della scapola e termina sul labbro interno della doccia
bicipitale, (solco intetuberositario dell'omero), dietro al
tendine del gran dorsale.
Azione: è un potente adduttore del braccio e lo pone un pò
addietro e lo pone in posizione intermedia, tra rotazione
interna ed esterna.
TRAPEZIO (Trazpezius)
Ricopre il muscolo sopraspinoso, con le sue fibre medie ed
inferiori, fissate sulla spina della scapola. Le fibre medie
partono dalle apofisi spinose da C7 a D5, hanno un decorso
trasversale, fino alla faccia superiore e al margine interno
dell'acromion da un lato, ed al versante superiore del margine
posteriore della spina dall'altro. Le fibre inferiori, a partire
dalle apofisi spinose da D5 a D12, terminano cu un'aponeurosi
triancolare, che si insinua sotto il margine inferiore della
porzione media e si fissa sul versante superiore del tubercolo
del trapezio (laterale scapola).
Azione: attira la scapola in alto e addietro. Con la sua parte
inferiore abbassa la scapola e la porta addietro. Chiude
l'articolazione scapolo-toracica, retroponendo il moncone della
scapola, condizione ideale per allenare i muscoli pettorali,
sfruttando interamente la loro escursione articolare (componente
bi-articolare dei pettorali).
DELTOIDE (Deltoideus)
Occupa la parte superiore ed esterna della regione detta
deltoidea e ricopre i tendini del sottospinoso e del piccolo
rotondo. Partendo dal margine inferiore della spina, raggiunge
la faccia esterna dell'omero. Il muscolo deltoide nella sua
porzione anteriore raggiunge il terzo laterale del margine
anteriore della clavicola. La sua parte laterale, media,
denominata anche acromiale, si inserisce in prossimità
dell'acromion. Infine la regione posteriore ha inserzione su
tutta la lunghezza del margine inferiore della spina della
scapola.
Azione: il deltoide posteriore avvicina l'omero alla scapola, su
un piano che segue l'orientamento delle sue fibre. Il deltoide
laterale è abduttore da 0 a 90°. Il deltoide anteriore abduce il
braccio frontalmente da 0 a 110°.
CAPO LUNGO DEL TRICIPITE (Tricipes Brachii, Caput Longum)
Forma un tendine conico che si fissa in alto al tubercolo
sottoglenoideo (scapola). Raggiunge il tendine comune del
tricipite, che si fissa sull'olecrano.
Azione: è un possente estensore dell'avambraccio sul braccio ed
è un muscolo adduttore del braccio quando è allontantato dal
tronco
VASTO ESTERNO (Tricipes Brachii, Caput Laterale)
Si inserisce sulla faccia posteriore dell'omero e raggiunge il
tendine comune del tricipite, che si fissa sull'olecrano.
Azione: è un possente estensore dell'avambraccio sul braccio
VASTO INTERNO (Tricipes Brachii, Caput Mediale)
Nasce sulla faccia posteriore della diafisi del solco radiale
(omero) e raggiunge il tendine comune del tricipite, che si
fissa sull'olecrano.
Azione: è un possente estensore dell'avambraccio sul braccio.
LUNGO SUPINATORE o Brachioradiale (Brachio-Radialis)
origina sulla metà inferiore del margine laterale dell'omero e
termina su un tendine che si fissa sulla base dell'apofisi
stiloide del radio.
Azione: energico flessore dell'avambraccio sul braccio, portando
la mano in posizione intermedia tra pronazione e supinazione. E'
supinatore quando l'avambraccio è in completa pronazione.
GRANDE GLUTEO (Glutaeus Maximus)
E' il più superficiale dei tre muscoli glutei. Si inserisce in
alto e medialmente in due piani: il piano profondo sulla parte
posteriore della fossa iliaca esterna, sulla faccia posteriore
dell'articolazione sacro iliaca, sulla faccia posteriore del
coccige. Il piano superficiale va a fissarsi: sul quinto
posteriore della cresta iliaca, alla cresta mediana del sacro,
sulla faccia posteriore dell'aponeurosi del medio gluteo e sui
tubercoli sacrali postero interni. Le inserzioni inferiori si
dispongono su due piani. Le fibre profonde sul ramo esterno di
triforcazione della linea aspra e sul setto intermuscolare
esterno della coscia. Le fibre superficiali, quelle che vediamo,
dietro la fascia lata, su una lamina aponeurotica, sulla parte
superiore della cresta iliaca. L'insieme del grande gluteo,
della fascia lata e del tensore della fascia lata forma il
"deltoide gluteo".
Azione: è estensore della coscia sul bacino e accessoriamente è
rotatore esterno del femore nell'abduzione.
PICCOLO GLUTEO (Glutaeus Minimus)
E' il più profondo e il più anteriore dei tre muscoli glutei. Si
inserisce in alto e medialmente sulla fossa iliaca esterna,
sulla parte anteriore della cresta iliaca e sulla spina iliaca
anterior superiore. Termina su un breve tendine che si fissa
sulla faccia anteriore del grande trocantere.
Azione: è abduttore della coscia, rotatore interno con i suoi
fasci anteriori e rotatore esterno con i suoi fasci posteriori.
MEDIO GLUTEO (Glutaeus Medius)
E' situato dietro e sopra al piccolo gluteo e lo ricopre quasi
interamente. Si inserisce: sui tre quarti anteriori della cresta
iliaca, sulla spina iliaca anterior superiore, sulla faccia
profonda della fascia glutea profonda e sull'arcata di Bouisson.
Raggiunge la fascia esterna del grande trocantere, mediante un
tendine spesso e resistente.
Azione: è abduttore della coscia. Con i suoi fasci anteriori è
rotatore interno e flessore; con i suoi fasci posteriori è
rotatore esterno ed estensore della coscia.
QUADRICIPITE FEMORALE (Quadriceps Femoris)
Assomiglia al tricipite brachiale. Presenta due muscoli
laterali, i vasti esterno ed interno; presenta un capo inserito
a distanza, il retto anteriore (corrisponde al capo lungo del
tricipite). Lo differenzia il vasto femorale, muscolo profondo.
Il quadricipite è formato da quattro muscoli: il vasto femorale,
il vasto laterale, il vasto mediale ed il retto anteriore
Azione: il vasto profondo è estensore della gamba sulla coscia.
I vasti laterale e mediale sono estensori e la contrazione
isolata di uno di essi produce una deviazione laterale della
rotula. Se i due vasti si contraggono contemporaneamente, il
movimento laterale è soppresso. Il retto anteriore è estensore
della gamba e flessore della coscia sul bacino, per effetto
della sua inserzione superiore sull'osso innominato. (sit up su
panche con vincolo alle caviglie, slanci degli arti inferiori
alle parallele e tutti gli esercizi con simili caratteristiche,
indicati erroneamente per i muscoli addominali, in realtà
favoriscono il lavoro del retto anteriore).
FEMORALE O VASTO INTERMEDIO (Vastus Intermedius)
Origina sui due terzi superiori delle facce anteriore ed esterna
del femore. Termina alla base della rotula, il tendine terminale
si fonde lateralmente con i foglietti tendinei degli altri due
vasti.
VASTO ESTERNO O LATERALE (Vastus Lateralis)
Origina principalmente sulle facce anteriore ed esterna del
femore, su una cresta verticale limitata in avanti dal grande
trocantere, sul tubercolo pre trocanterico, sulla cresta esterna
di triforcazione della linea aspra (vicino al grande e piccolo
gluteo). Termina con un tendine fissato sulla base del margine
esterno della rotula.
VASTO INTERNO O MEDIALE (Vastus Medialis)
Origina sulla cresta interna di triforcazione e nelle parti
media e inferiore della linea aspra (femore). Termina sulla base
e sul margine interno della rotula.
RETTO ANTERIORE (Rectus Femoris)
Origina con tre tendini: tendine diretto, fissato alla spina
iliaca anterior inferiore; tendine riflesso, fissato alla parte
posteriore della doccia sopracotiloidea e tendine ricorrente,
fissato alla capsula della faccia anteriore dell'articolazione
dell'anca (per questo motivo interviene nei movimenti "classici"
ritenuti erroneamente per i muscoli addominali: sit up con
vincolo e slanci alle parallele). Termina con un tendine
appiattito che si fissa sul margine anteriore della base della
rotula.
PSOAS ILIACO (Ilio Psoas)
Origina dalla fossa iliaca interna per la sua parte iliaca e
dalla faccia anteriore dei corpi vertebrali e delle apofisi
costiformi della colonna lombare per la porzione poas. E' un
muscolo voluminoso e appiattito, scorre sulla faccia anteriore
dell'articolazione coxo femorale e termina inserendosi alla
parte posteriore del piccolo trocantere.
Azione: è principale muscolo flessore della coscia sul bacino.
Se particolarmente tonico tende ad acutizzare la naturale
lordosi lombare. Il suo allenamento è sconsigliato in caso di
antiversione dell'anca o iperlordosi lombare. (data la sua
inserzione sulla faccia anteriore dei corpi vertebrali,
interviene nei movimenti "classici" ritenuti erroneamente per i
muscoli addominali: sit up con vincolo e slanci alle parallele).
ISCHIO FEMORALI
I muscoli posteriori della coscia sono situati fra l'ischio e
l'estremità superiore delle ossa della gamba. Sono disposti su
due piani: profondo, con il semimembranoso ed il capo breve del
bicipite femorale e superficiale col semitendinoso e il capo
lungo del bicipite femorale.
SEMIMEMBRANOSO (Semimembranosus)
Origina sulla faccia posteriore della tuberosità ischiatica. La
sua terminazione si divide in tre fasci: tendine diretto,
fissato sulla tuberosità interna della tibia; tendine riflesso,
fissato alla parte anteriore della doccia orizzontale della
tuberosità interna (sotto il tendine collaterale mediale del
ginocchio); tendine ricorrente, che forma dietro il ginocchio il
legamento popliteo obliquo, verso il condilo esterno.
Azione: è un potente flessore della gamba sulla coscia ed un
estensore della coscia sul bacino, senza alcuna azione rotante.
CAPO BREVE DEL BICIPITE FEMORALE (Biceps Femoris, Caput Breve)
Origina sulla parte media della linea aspra (femore)e termina
sul tendine del capo lungo.
Azione: è unicamente un flessore della gamba sulla coscia,
posizionato più in basso.
SEMITENDINOSO (Semitendinosus)
Origina sulla tuberosità ischiatica e termina con un tendine
lungo ed esile al terzo inferiore della coscia. Questo tendine
si inserisce alla parte supero-mediale della tibia.
Azione: flette la gamba sulla coscia, estende la coscia sul
bacino e ruota internamente l'arto inferiore.
CAPO LUNGO DEL BICIPITE FEMORALE (Biceps Femoris, Caput Longum)
Origina sulla tuberosità ischiatica e termina: sull'apofisi
stiloide del perone, sulla tuberosità esterna della tibia,
sull'aponerurosi della gamba.
Azione: flette la gamba sulla coscia, estende la coscia sul
bacino e ruota esternamente l'arto inferiore.
TRICIPITE SURALE (Tricipes Surae)
E' un muscolo possente, la cui funzione è duplice. estensore del
piede sulla gamba (flessione plantare del piede), adduttore e
rotatore interno del piede. Interviene nella stazione eretta per
mantenere il tallone contro il suolo e soprattutto
nell'elevazione sulla punta dei piedi. Comprende un piano
profondo con il muscolo soleo e un piano superficiale con i
muscoli gemelli.
SOLEO (Soleus)
Origina sul terzo medio del margine interno della tibia e sulla
faccia posteriore della testa del perone. Termina sul tendine di
Achille.
GEMELLO ESTERNO o GASTROCNEMIO LATARALE (Caput Laterale Musculi
Gastrocnemii)
Origina da una lamina aponeurotica dai tubercoli condiloidei
laterali, all'incisura intercondiloidea (sopra il ginocchio
posteriormente). Termina sul tendine di Achille.
GEMELLO INTERNO o GASTROCNEMIO MEDIALE (Caput Mediale Musculi
Gastrocnemii)
Origina da un tendine fissato dietro i tubercoli
sopracondiloidei (sopra il ginocchio posteriormente e
internamente). Termina sul tendine di Achille. Il tendine di
Achille o tendine calcaneare, si fissa alla faccia
postero-inferiore del calcagno (regione posteriore del collo del
piede). L'azione accessoria, modesta, dei muscoli gemelli e
quella di flettere la gamba sulla coscia.
I MUSCOLI POSTERIORI DEL TRONCO
L'azione dei muscoli posteriori del tronco è quella di estendere
il rachide lombare, prendendo appoggio sul sacro. Essi tirano
fortemente all'indietro il rachide lombare e dorsale, sia alla
cerniera lombo-sacrale, sia alla cerniera dorso-lombare.
Determinano una accentuazione della lordosi lombare perchè
costituiscono gli elastici totali dell'arco formato dal rachide
lombare. Tirano indietro e incurvano il rachide lombare.
I MUSCOLI SACRO LOMBARI, detti anche ileo costali, terminano
sulla faccia posteriore delle ultime dieci coste, vicino al loro
angolo posteriore. Queste fibre terminano su una robusta lamina
tendinea che in superficie si confonde con la aponeurosi del
grande dorsale.
I MUSCOLI RETTI DEL'ADDOME, detti anche addominali, formano due
lingue muscolari lungo la fascia anteriore dell'addome, divisi
dalla linea alba. Si inseriscono superiormente sulla quinta,
sesta e settima costa e sulle cartilagini costali e sull'apofisi
xinofoidea (in prossimità dello sterno). Inferiormente, sotto
l'ombelico origina un potente tendine che si fissa sul margine
superiore del pube (sinfisi pubica).
Azione: la contrazione dei muscoli addominali, avvicina lo
sterno al pube, chiudendo l'articolazione lombo sacrale. Il
movimento è di retroversione dell'anca da una posizione
antiversa della stessa.
I MUSCOLI TRASVERSI. Si inseriscono indietro, all'apice delle
apofisi trasverse delle vertebre lombari e terminano sul bordo
superiore della sinfisi pubica, originando il tendine congiunto
con le fibre del piccolo obliquo.
Sotto l'ombelico, l'aponeurosi del trasverso passa davanti al
muscolo retto che la perfora per passare dietro di essa. Le
fibre della parte superiore hanno un decorso obliquo.
Azione: torsione laterale del tronco, in retroversione
dell'anca.
IL PICCOLO OBLIQUO. Le sue fibre hanno direzione obliqua dal
basso verso l'alto e dall'esterno verso l'interno. Si fissa
sulla cresta iliaca e raggiunge: l'estremità dell'undicesima
costa, sulla decima cartilagine costale e sul processo
xinofoideo. La parte bassa si inserisce sulla parte esterna
dell'arcata crurale e formano con le fibre del trasverso il
tendine congiunto.
Azione: torsione laterale del tronco, in retroversione
dell'anca.
IL GRANDE OBLIQUO. Forma lo strato superficiale dei muscoli
larghi della parete addominale, le sue fibre hanno direzione
obliqua dal basso verso l'alto e dall'esterno verso l'interno e
si fissa sulle ultime sette coste. I suoi fasci muscolari si
trovano sulla parete laterale dell'addome e si inseriscono sul
pube con espansioni verso la linea alba dell'addome e
sull'arcata crurale.
Azione: è un potente flessore laterale del tronco. Nella
rotazione del tronco l'azione è effettuata dai muscoli obliqui.
La direzione attorno alla vita dà loro una grande efficacia. Per
ottenere la rotazione del tronco verso sinistra entrano in
funzione il grande obliquo di destra ed il piccolo obliquo di
sinistra contemporaneamente, e viceversa. Questi due muscoli
sono avvolti nel medesimo senso attorno al busto e le loro fibre
sono in continuità nella stessa direzione e sono sinergici per
l'azione rotatoria. Le direzioni di questi distretti muscolari e
la loro costante reciprocità, conferisce al busto il tipico
aspetto sagomato. I sarti definirebbero tale particolare a
"sghembo. Questo meccanismo fa ben comprendere la forma
caratteristica della vita che è tanto marcata qunto più sono
tese le fibre e quanto più il pannicolo adiposo è ridotto. Per
ricostruire l'incavatura della vita è indispensabile ristabilire
la tonicità dei muscoli obliqui dell'addome.
Dott. Cosimo Aruta
Psicologo, Psicoterapeuta, Analista Bioenergetico, Supervisore
Iscritto all'Ordine degli Psicologi della Lombardia con il n° 12147
Studio di psicologia, psicoterapia, consulenza di coppia, mediazione familiare a Milano
psicoterapia individuale - cura dell’ansia, della depressione, dello stress del disagio relazionale ed esistenziale psicoterapia di coppia
- meccanismi inconsci possono condizionare gioie, liti,
conflitti, tradimenti e incomprensioni familiari
psicoterapia di gruppo
- di analisi bioenergetica, la conduzione che si struttura anche attraverso il linguaggio del corpo
colloquio psicologico
- è un incontro tra uno psicologo e una persona che lo contatta a causa di un malessere
ansia e attacchi di panico
- la respirazione corta è condizionata da difese caratteriali
per la sopravvivenza infantile
depressione, calo di energia - inchioda l'individuo,
tristezza, sconforto, disagio, malinconia, si impossessano di
lui
problemi caratteriali, relazionali - bisogno di intimità
e auto espressione, paura che i due elementi possano escludersi
|