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la
scelta del partner d'amore
Negli ultimi decenni si sono verificati fenomeni importanti,
tra cui: una maggiore longevità, l'emancipazione femminile, i
cambiamenti di carattere sociale ed economico e, proprio in questo
ultimo periodo, la precarizzazione del mercato del lavoro.
Questi fenomeni hanno contribuito a modificare la percezione
della società riguardo la vita di coppia.
Da alleanza tra due
sistemi familiari che convergono, influenzando la scelta dei
figli sostanzialmente, a patto di fiducia tra due individui.
L'amore cieco ha ceduto il passo ad una forma di amore più
cauto, più consapevole e maggiormente autonomo. Per questi motivi oggi la
scelta del partner risponde a esigenze:
- socioeconomiche,
- familiari,
- di affinità elettiva (psicologiche),
- di piacere fisico
(sessuali).
Considerando le esigenze individuali,
quali sono le caratteristiche fondamentali che consentono la
lunga durata della relazione di coppia?
Analizzeremo la risposta attraverso due punti di vista, la
teoria psicoanalitica (Sigmund Freud) e la teoria sistemica.
LA SCELTA DEL PARTNER SECONDO LA TEORIA PSICOANALITICA
Secondo la teoria psicoanalitica la scelta del partner è
condizionata da come il bambino o la bambina, ha transitato
l'età edipica (mediamente 4 - 6 anni) e come si è superata
questa delicata fase di sviluppo psicosessuale (teoria
dello sviluppo psicosessuale di Sigmund Freud). In questo
periodo il bambino si innamora del genitore di sesso opposto,
con il quale tenta di costruire un rapporto preferenziale e
sente per il genitore dello stesso sesso un sentimento
conflittuale. L'angoscia di castrazione conseguente
(elaborazione del senso di colpa) è vissuta in modo differente
dai due sessi, secondo Freud. In questa fase, l'atteggiamento
dei genitori e le loro reazioni al naturale comportamento del
bambino, condiziona il ricordo edipico non cosciente del
fanciullo, proiettandolo nelle fasi successive e quindi nell'età
adulta. Questo ricordo emerge dal profondo camuffato (come
avviene per i sogni) e delinea un orientamento che, come una
calamita, attrae a se, condizionando l'individuo quando dovrà scegliere un partner
d'amore.
L'uscita dal
complesso di Edipo definisce l'identità sessuale. I bambini di
sesso maschile si identificheranno con la figura paterna e le
bambine di sesso femminile con la figura materna, assorbendo
parte dei ruoli, dei tratti del carattere e dell'atteggiamento
del genitore. L'impossibilità, la difficoltà o/e l'inversione di tale
identificazione determinerà modificazioni del comportamento
sessuale. Superata la fase edipica il ricordo di tutte le
dinamiche relative scompare dalla memoria cosciente e
consapevole attraverso il
meccanismo di rimozione. Tale ricordo rimarrà una flebile
fiammella nella notte dell'inconscio, in seguito, lo sviluppo
fisiologico lo farà riemergere, quando la scelta dell'oggetto
d'amore si sposterà fuori dalla famiglia (adolescenza). In
questa fase, il messaggio inconscio delle dinamiche di relazione
con i genitori della fase edipica si manifesterà, nel
tentativo/speranza inconsapevole di compensare i problemi del
passato. Si tenderà a cercare un partner con alcune caratteristiche
del genitore di sesso opposto se l'amore per lui
non è stato superato, mentre se l'amore con esso è stato di tipo
conflittuale, l'orientamento si direzionerà verso partner
possibili e con caratteristiche spiccatamente opposte a quelle del
genitore. L'intensità e la tendenza ossessiva verso situazioni
compensatorie sono proporzionali ai sentimenti vissuti nei
confronti dei genitori: positivi o negativi, superati o non
superati, sereni o traumatici. La scelta si presenterà come
terapeutica, tendente a risolvere un turbamento/conflitto
intrapsichico. Una causa di separazione consiste proprio nel
fatto che uno dei due partner supera i propri disagi profondi, che hanno dominato precedentemente la scelta dell'altro.
Nel
momento del superamento del problema, la situazione di bisogno,
evocata dai disagi edipici irrisolti, cessa e così terminano le
dinamiche attrattive verso quel partner. Il partner liberato sul
piano inconscio decide di rivolgersi altrove per una scelta
affettiva, questa volta matura e incondizionata.
LA SCELTA DEL PARTNER SECONDO LA TEORIA SISTEMICA
La teoria sistemica si differenzia da quella psicoanalitica e
afferma che la scelta del partner è condizionata da una fusione
tra bisogni familiari e personali. Un fattore può prevalere
sull'altro in relazione al tipo e all'intensità di relazione con
la famiglia di origine. I bisogni e le attese soggettive
suggeriscono le caratteristiche da valutare interessanti nella
ricerca del partner. L'influenza della famiglia di origine
riguarda soprattutto:
- Valori - (che cosa è una buona moglie, che
cosa è un buon marito);
- Funzioni - (relative ai comportamenti);
- Mandato familiare - (il compito assegnato ad ogni membro della
famiglia, come padre autoritario e lavoratore, madre comprensiva
e casalinga, figli ubbidienti).
Quando il mandato familiare prevale sui bisogni individuali, la
scelta del partner si orienta verso caratteristiche esteriori,
come la posizione sociale, il prestigio sociale, etc. Non è raro
che alcune madri desiderano fortemente per la propria figlia un
uomo in grado di garantire il prestigio sociale che la madre non
è riuscita ad ottenere. L'illusione conseguente è che questo
tipo di unione possa soddisfare anche le aspettative personali
(ad esempio: una persona empatica, flessibile e non rigida, che
mi voglia bene, a cui piaccia parlare con me e si appassioni a
me profondamente).
Se la scelta del partner si orienta maggiormente verso i bisogni
individuali le relazioni si presentano meno conflittuali ed i
problemi tendono ad essere affrontati e risolti mano a mano che
si presentano. La scelta del partner è più libera e consapevole
e meno frettolosa; soprattutto si vede il partner per quello che
veramente è, in blocco, con pregi e difetti. L'amore è vissuto
come unione ed è valorizzata l'alleanza cooperativa tra i
coniugi.
Quando i bisogni individuali sono inquinati dalle dinamiche
familiari con la famiglia di origine e dalle vicissitudini di
sviluppo irrisolte, questi si presentano mascherati. Una persona
non libera dalle strutture inconsce, conservate in un fardello
psichico, non riesce a vedere la realtà con i colori naturali. Il filtro delle sue lenti deforma la realtà fino a renderla
alternativa. Insegue un ideale malato che vorrebbe compensare
angosce, paure, ansie sofferte e non risolte. In questa
situazione i bisogni individuali mascherati portano a condizioni
familiari caratterizzate da problemi di rifiuto, abbandono e
separazione. L'altro non viene visto nella sua interezza, ma
identificato per le caratteristiche utili alla propria
"salvezza" (corrente narcisistica). Prevalgono i bisogni a
risolvere i problemi del passato. Soprattutto, l'amore è visto
come unità fusiva, dove l'altro è percepito come capace di
colmare la propria solitudine e la propria insufficienza,
scatenando dinamiche impraticabili dal punto di vista affettivo,
proprio perché lo scambio d'amore è impossibile. L'altro non è percepito
nella sua realtà e nel suo bisogno d'amore e il mondo psichico
della coppia si struttura con lo sfruttamento reciproco.
L'effetto è la discordia tra i coniugi e il deprezzamento del
partner, situazioni devastanti sul piano affettivo che
annunciano la rottura dell'unione.
La relazione d'amore che emerge da una scelta assunta con
consapevolezza e soprattutto in modo dinamico, elastico e non
rigido è quella che arricchisce l'unione di risorse importanti,
fondamentali per superare le fisiologiche crisi che la coppia
dovrà affrontare durante il lungo percorso di vita insieme.
Dott. Cosimo Aruta
Psicologo, Psicoterapeuta, Mediatore Familiare Iscritto all'Ordine degli Psicologi della Lombardia con il n° 12147
Studio di psicologia, psicoterapia, consulenza di coppia, mediazione familiare a Milano
psicoterapia individuale - cura dell’ansia, della depressione, dello stress del disagio relazionale ed esistenziale psicoterapia di coppia
- meccanismi inconsci possono condizionare gioie, liti,
conflitti, tradimenti e incomprensioni familiari
psicoterapia di gruppo
- di analisi bioenergetica, la conduzione che si struttura anche attraverso il linguaggio del corpo
colloquio psicologico
- è un incontro tra uno psicologo e una persona che lo contatta a causa di un malessere
ansia e attacchi di panico
- la respirazione corta è condizionata da difese caratteriali
per la sopravvivenza infantile
depressione, calo di energia - inchioda l'individuo,
tristezza, sconforto, disagio, malinconia, si impossessano di
lui
problemi caratteriali, relazionali - bisogno di intimità
e auto espressione, paura che i due elementi possano escludersi
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