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Sigmund Freud

Sigmund Freud è stato il primo studioso, nel periodo storico a cavallo tra il diciannovesimo ed il ventesimo secolo, capace di fornire strumenti scientifici all’analisi e terapia della mente umana. Ha condensato il pensiero filosofico antico e contemporaneo, traghettandolo attraverso il fiume della scienza medica, verso la sponda di una nuova branca della cultura, la psicoanalisi. Freud affermava che la psicoanalisi era stata la terza ferita all’orgoglio umano.

La prima fu quella inferta da Copernico quando scoprì che la terra non trova sede al centro dell’universo, posizione occupata dal sole. La seconda fu la teoria dell’evoluzione ad opera di Darwin. L’uomo, da essere eletto fu degradato a parente della scimmia nella scala evolutiva. La terza fu la psicoanalisi. La psicoanalisi, una svolta determinate nel campo della psichiatria e della psicologia, una scienza nuova dall’effetto dirompente. La psicoanalisi dimostra come l’uomo, sempre indicato quale essere pensante e capace di operare libero da condizionamenti, sia invece assoggettato a potenti forze irrazionali, riconducibili al potere dell’inconscio. L’uomo non è più il protagonista della propria vita, ma un burattino governato da forze sconosciute.

Sigmund Freud nasce il 6 maggio 1856, in Moravia a Freibrug, l’odierna Pribor , situata sulle rive del fiume Lubina nella Repubblica Ceca,  da un mercante ebreo e dalla sua giovane seconda moglie. A Vienna, dove la famiglia si trasferisce nel 1860, si laurea in medicina ed ottiene la libera docenza in neuropatologia. In quel periodo una borsa di studio gli consente di recarsi a Parigi per lavorare a fianco a Charcot, il più celebre neurochirurgo dell’epoca. Si sposa nel 1886 con Martha Bernays ed inizia ad esercitare come specialista in malattie nervose. Inizia a collaborare con Breuer, famoso medico viennese, assieme al quale studia l’applicazione dell’ipnosi all’isteria ed il “trattamento catartico.
LA CATARSI è l’effetto aristotelico del teatro, la purificazione per gli spettatori; la liberazione dei conflitti e dei complessi della personalità. Il metodo prevede che il paziente sotto ipnosi rievoca l’elemento traumatico annidato nell’inconscio che ha costruito il sintomo. Quando il paziente si desta dallo stato ipnotico, gli sono comunicati tutti i contenuti ed i dettagli dei ricordi evocati nel corso della seduta. Il paziente produce una reazione emotiva definita “abreazione” che dovrebbe fare scomparire il sintomo. Il paziente, a livello cosciente, comprende che l’evento traumatico è stato di una tale gravità da richiedere una rimozione dal reale. Comprende che la memoria dell’inconscio è priva di tempo e che l’episodio si è verificato quando lui era solo un bambino. Il paziente a questo punto è in grado di comprendere e soprattutto condividere che tale ricordo, sebbene insopportabile per il bambino, non costituisce più un pericolo per l’adulto che lui ora è.
Nel corso di questi studi Freud comprende la necessità di rendere la psicologia tradizionale più operativa. Nel 1900 l’attenzione di tutto il mondo è rivolta ad una sua pubblicazione: "l’interprestazione dei sogni". Fa seguito l’anno seguente: "Psicopatologia della vita quotidiana". Nel 1908 Sigmund Freud fondò la Società Psicoanalitica, ottenendo consensi ed adesioni dai nomi più prestigiosi dell’epoca, fra cui Carl Gustav Jung (famosissimo psichiatra e psicoanalista svizzero) e Alfred Adler (noto psichiatra e psicoanalista austriaco). Dopo il 1913 Freud perde questi grandi discepoli che seguiranno le loro correnti culturali. Nel periodo seguente Freud amplia l’esposizione delle proprie teorie con la pubblicazione di numerosi saggi, i più significativi: Totem e tabù, Introduzione alla psicoanalisi, Al di là del principio del piacere, L’Io e l’Es. Nel 1923 le atroci sofferenze conseguenti ad un cancro alla mascella, non riducono l’attività di Freud, nonostante egli rifiuti qualsiasi analgesico. Nel 1933 il partito nazionalsocialista prende il potere in Germania, tanti scritti di Freud, purtroppo, andranno persi nelle fiamme. Freud nel 1938, trasferito a Londra a seguito dell’occupazione nazista e delle persecuzioni raziali, scrive il Compendio di Psicoanalisi, lavoro che rimarrà incompiuto. Freud si spegne a Londra il 23 settembre 1939.
Prima delle scoperte di Sigmund Freud le alterazioni psichiche si riteneva fossero dovute a possessioni demoniache ed il malato era curato mediante la pratica dell’esorcismo. Il Vangelo ricorda gli esorcismi praticati da Gesù. Nel 700 le malattie della mente erano divise da quelle del corpo ed i malati di mente venivano isolati, segregati in ambienti simili a manicomi.

La psicoanalisi nasce intorno al 1886, quando Josef Breuer chiese a Freud di aiutarlo nella cura di una paziente, Anna O. che presentava sintomi isterici e che Breuer non era in grado di curare. Da questa collaborazione nasce la psicoanalisi, che la stessa paziente definì: cura con le parole. La psicoanalisi è stata definita come una partita a scacchi, aprire bene è fondamentale. Anna O. apparteneva ad una delle più importanti famiglie di Vienna ed era affetta da diversi sintomi, soprattutto: paralisi del lato destro del corpo, disturbi alla vista, tosse nervosa, anoressia, idrofobia, alterazione degli stati di coscienza. Iniziò ad accusare questi disturbi quando Anna aveva dovuto assistere suo padre per diversi mesi, prima della sua morte. Sigmund Freud, al contrario del collega Breuer, non fu sorpreso e turbato delle reazioni affettive della paziente e le considerò un importante indicatore delle tendenze che hanno originato la malattia. Anna non era riuscita ad accettare le sue spinte erotiche aggressive, che non riusciva ad integrare con l’immagine che aveva di se. Anna aveva, secondo Freud, rifiutato la propria sessualità, elevando difese contro di essa, tali da convertire l’energia erotica soffocata in manifestazioni di sintomi isterici. Freud elaborò la teoria della rimozione, l’atto che la coscienza compie per allontanare idee indesiderate, perché contrastano con le norme morali e sociali alle quali si è stati condizionati attraverso l’educazione. Il proibito diventa la realtà per il soggetto. Gli isterici semplicemente non sanno quello che non vogliono sapere. La domanda è: dove sono collocate tutte le rappresentazioni rimosse dalla coscienza? Nell’inconscio. Non scompaiono, continuano a vivere travestite e nascostamente sono all’origine dei sintomi. Una rigida educazione impone alla coscienza di non accettare alcune pulsioni naturali perché ritenute inadeguate, sconvenienti. Queste vengono rimosse per ricomparire mascherate, non riconoscibili, e l’impressione che il paziente ha del sintomo appare inspiegabile, sconosciuta. Non è controllabile perché il sintomo si auto impone, indipendentemente dalla volontà cosciente. Il sintomo è l’espressione apparentemente incomprensibile di una energia naturale che è stata “bloccata” nella sua libera espressione, perché la coscienza non ha saputo e potuto tollerare.

Sigmund Freud definisce la sua teoria, allo scopo di spiegare le scoperte sui processi psichici inconsci, collegandoli a quanto egli denominò pulsioni: “Metapsicologia”, definita anche Teoria Energetico-pulsionale. L'intuizione di Freud in accordo con le neuroscienze dell'epoca, si concentra sull'ipotesi di un substrato biologico delle pulsioni. Questa teoria fu largamente accolta dal mondo scientifico e diede forte credito alla psicoanalisi. Le sue formulazioni vanno quindi interpretate in chiave metapsicologica, esse descrivono cioè l’apparato psichico dal punto di vista:

  • dinamico (in relazione ai conflitti di forze dove si incanala l’energia psichica: Conscio, Preconscio, Inconscio);
  • topico (riguardo alle istanze strutturate in momenti diversi dello sviluppo e con funzioni specifiche, nelle quali si divide l’apparato psichico: Es, Io, Super-Io);
  • economico (che fa riferimento alle esperienze soggettive riguardo che interessano l'energia psichica: dinamiche delle pulsioni in generale, modalità di scarica, rimozione, spostamenti, proiezioni, etc.).

Il modello psicodinamico si concentra sul primo punto: Conscio, Preconscio, Inconscio. In particolare l’approccio psicodinamico raggruppa quelle correnti psicologiche che valorizzano i meccanismi psicogenetici che sono alla base della costruzione psichica e del comportamento: il riconoscimento dell'inconscio e la concezione del comportamento umano quale risultante di forze contrastanti che entrano tra loro in conflitto costituiscono i punti cardine del modello psicodinamico stesso.

Il modello psicodinamico deriva dalla psicoanalisi classica, integra concetti appartenenti a diverse teorie e modelli psicologici e integra gli aspetti interpersonali e relazionali (relazioni oggettuali) dell’individuo.

L’assunto fondamentale dell’approccio psicodinamico prevede che alla base del comportamento dell’individuo siano presenti cause, motivazioni e dinamiche profonde. L’interpretazione dello psicologo rappresenta lo strumento di intervento più importante.

L'APPARATO PSICHICO DAL PUNTO DI VISTA DINAMICO: CONSCIO, PRECONSCIO, INCONSCIO.
Quale è la differenza tra: conscio, preconscio ed inconscio?

Il conscio è l’Io consapevole, la parte che percepisce la realtà, inventa, crea, agisce, pensa, decide ecc.
Il Preconscio è la parte della coscienza che non ricordiamo e che può affiorare alla coscienza solo se stimolata. Un esempio, una persona incontra un amico dopo tanti anni, lo saluta con cordialità ma non ricorda il suo nome. Si sforza, spreme le meningi ma quel nome proprio non raggiunge la memoria, almeno in quel momento. Dopo qualche ora, salutato l’amico ed in un altro contesto, il nome riemerge: ad esempio, Giacomo! Certo, Giacomo, perché non mi è venuto in mente prima. Semplicemente perché questo ricordo era collocato nel pre-conscio, per emergere aveva bisogno di essere stimolato. Immaginiamo un archivista che avesse iniziato una ricerca di un documento tra tantissimi, ha bisogno di un po’ di tempo per trovarlo. Quando l’elemento, in questo caso il nome, raggiunge la coscienza, a lui si accompagnano una serie di ricordi collegati, come la gita scolastica, una partita di calcio, etc. Non tutti i ricordi possono essere contemporaneamente presenti, perché altrimenti sarebbe impossibile pensare. Come per un archivista non è possibile disporre di tutti i documenti contemporaneamente, occorre sempre il tempo necessario per la ricerca.
L’inconscio è la personalità profonda e non manifesta, ed emerge nel corso dell'analisi. L'inconscio può anche raggiungere la memoria in modo "travestito" nei sogni o nei lapsus, quando “sfugge” alla coscienza stessa. L'inconscio si struttura nel corso dello sviluppo psicosessuale del bambino, nei primi anni di vita; è stato definito inizialmente da Freud: il luogo dell'oscurità, dell'inaccassibilità, la regione delle rimozioni.

Perché un ricordo viene rimosso dalla mente di un bambino per essere collocato in questo "pozzo di ombra" denominato inconscio?
Esistono episodi, avvenimenti insopportabili per un bambino, al punto da rappresentare un reale pericolo per la sua integrità psichica. Mi riferisco a umiliazioni, maltrattamenti, violenze di carattere psicologico, fisico, sessuale, patite direttamente o svoltesi in presenza del fanciullo pur non coinvolgendolo in prima persona (ad esempio, una violenza sofferta da una terza persona, come la madre, il fratello, la sorella, etc.). Nella impossibilità di convivere con un così pesante elemento, il bambino rimuove il ricordo spostandolo nell'inconscio. L'elemento insopportabile verrà collocato in profondità, al sicuro dalla coscienza. Nonostante inaccessibile alla coscienza, l'inconscio condiziona profondamente il comportamento di un individuo, per questo motivo la straordinaria scoperta di Sigmund Freud è stata definita una ferita all'orgoglio umano: "l'uomo, sempre indicato quale essere pensante e capace di operare libero da condizionamenti, sia invece assoggettato a potenti forze irrazionali, riconducibili al potere dell’inconscio". Attraverso questa scoperta, Freud ha potuto dare una nuova interpretazione di alcuni aspetti della vita quotidiana che spesso strappano un sorriso o una risata, altre volte infastidiscono e creano imbarazzo, senza però che ci si interroghi sul loro significato. Inoltre, i lapsus, gli errori che facciamo nel pronunciare o nello scrivere un nome, le gaffes, le distrazioni, la perdita di oggetti, tutti i cosiddetti atti mancati, cioè atti che facciamo normalmente ma che ora non riusciamo a compiere perché interviene qualche errore. In realtà, questi atti non sono davvero mancati, ma raggiungono un loro scopo; non si tratta però dello scopo cosciente del loro autore, ma di uno scopo inconscio.

L'APPARATO PSICHICO DAL PUNTO DI VISTA TOPICO: Es, Io, Super Io.
Il secondo modello mentale di Sigmund Freud (Es, Io, Super Io), denominato "seconda topica" viene  ideata da Freud più tardi rispetto alla prima, verso il 1920 e distingue tre luoghi della mente dove sono racchiuse le istanze enunciate. Il nome topica infatti possiede una derivazione greca: topos, che significa luogo. Occorre precisare che non esiste un luogo anatomico all'interno del cervello umano, si tratta di processi mentali rappresentati da istanze non collocabili geograficamente in una area particolare.

L'Es è l'insieme di forze pulsionali regolate dal principio del piacere. Esso porta alla gratificazione immediata dei bisogni e delle necessità biologiche dell'individuo. L'Es ignora la logica  e non ha principi morali. L’es è il grande contenitore delle pulsioni da dove provengono i desideri da soddisfare, senza alcuna censura e senza una aderenza con la realtà. L’Es ubbidisce ad un imperativo: liberati e godi. E' il tipico comportamento dei bambini in tenera età.

Il Super-io è invece la coscienza morale, l'insieme delle regole, norme e proibizioni che sono state assorbite dal bambino nei primi anni di vita e che lo accompagnano sempre, anche in forma inconsapevole. Rispetto all'Es,il  Super Io, si forma successivamente, quando il bambino si integra con i genitori e struttura la seconda istanza, quella censoria. E’ la sede dei più alti ideali, il suo comando è: “devi”! Secondo Freud il Super Io succede al complesso di Edipo, quando il bambino di identifica con il genitore. Il Super Io rappresenta il pensiero ideale del padre, l’orientamento che accompagnerà l'individuo per tutta la vita.

L'Io infine, è la parte organizzata della personalità, che si trova a fare i conti con i due "severi padroni": l'Es, il Super-io, integrati, con i condizionamenti dell'ambiente sociale. Spinto dall'Es e compresso dal Super-io, in conflitto con i condizionamenti sociali, l'Io lotta per stabilire l'armonia, destreggiandosi tra i conflitti intrapsichici. In una buona condizione di salute psichica, l'Io riesce a essere un buon giudice, ma nella nevrosi, può accadere che la saggezza rappresenti una meta irraggiungibile.

Nel 1920 Sigmund Freud pubblicò: Al di là del principio del piacere, nel quale sostenne che coabitano nell’apparato psichico pulsioni con finalità opposta: pulsione di vita e pulsione di morte. Eros e Thanatos, l'istinto di vita e l'istinto di morte, le due forze che regolano le azioni dell'uomo. Il padre della psicoanalisi e' stato il primo a teorizzare la profonda inquietudine che ogni individuo deve affrontare, la scelta tra bene e male. L'anima degli esseri umani é sostenuta dall'equilibro che queste due forze raggiungono, le variabili dei comportamenti sono condizionate dalle numerose possibilità di scelta per risolvere le situazioni della vita. La pulsione di vita è volta al soddisfacimento di un desiderio sessuale o dell’istinto di autoconservazione. All'interno della pulsione di morte sono raccolti tutti i comportamenti aggressivi verso gli altri e verso se stessi. Freud era pervenuto a queste conclusioni osservando che nel funzionamento della mente si verifica puntualmente una “coazione a ripetere” le stesse esperienze dolorose patite all’origine, nel rapporto tra il bambino e le proprie figure genitoriali. Questa condizione e talvolta manifesta attraverso l'affermazione: "commetto sempre gli stessi errori". La donna che si unisce sempre con uomini violenti che la percuotono, la persona che tende a scappare sempre dalle situazioni difficili, l’individuo violento, quello arrogante, volgare, la persona che tende sempre ad ottenere vantaggi economici da una situazione, simulando amicizia, amore etc., nei loro ripetuti e ripetuti comportamenti, dimostrano questa tesi. Nella realtà, è solo transitando attraverso i ricordi e raggiungendo l'auto consapevolezza che l'uomo può avviare il processo di autoeducazione. L'uomo potrà quindi convivere con le sue imperfezioni riconoscendo le sue caratteristiche, pregi e difetti. "Ammetto che i miei difetti, alcuni non mi piacciono proprio e inizio a lavorare per cambiare il mio comportamento in date circostanze". E' possibile iniziare a cambiare solo dopo avere riconosciuto la propria coazione a ripetere. Ognuno può fare qualcosa di quello che altri hanno fatto di lui (G P. Sartre). Tra i tanti seguaci e allievi di Sigmund Freud, quattro portarono trasformazioni tali da uscire dal movimento psicoanalitico, fondando altre scuole psicologiche. I quattro allievi sono: Carl Gustav Jung, Otto Rank, Alfred Adler e Wilhem Reich. Il continuatore del pensiero reichiano è Alexander Lowen, fondatore della Analisi Bioenergetica.

 

Dott. Cosimo Aruta
Psicologo, Psicoterapeuta, Analista Bioenergetico, Supervisore
Iscritto all'Ordine degli Psicologi della Lombardia con il n° 12147

 

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